Cosa chiediamo? Una nuova e responsabile politica sanitaria regionale

Il gruppo di lavoro sulla sanità del Circolo PD di Portogruaro, nella mattinata di sabato 6 settembre 2014, si è riunito presso la sede del PD alla presenza: del Sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello, dei consiglieri regionali Bruno Pigozzo ed Alessio Alessandrini, del Responsabile Sanità Pd Venezia Gabriele Scaramuzza, del Responsabile Pd zona Portogruarese Alessandro Coccolo, del Presidente della Casa di Riposo di Portogruaro Antonio Diego Collovini, di rappresentanti dello SPI di Portogruaro, di rappresentanti di associazioni e di vari iscritti e simpatizzanti.

L’incontro è stato promosso per un aggiornamento sulla situazione della sanità nel Veneto Orientale e per assumere una posizione in merito alle ultime questioni emerse in esecutivo della Conferenza dei Sindaci, riguardanti lo studio sulla eventuale sede dell’ospedale unico.

I presenti alla riunione hanno affrontato tale tema in un contesto più ampio. Sono infatti stati esaminati i diversi problemi riguardante i servizi socio-sanitari nel territorio, alcune decisioni assunte dal Direttore dell’ULSS in merito a riorganizzazioni interne alla struttura ospedaliera di Portogruaro, ai servizi offerti presso le locali case di riposo, alla scelta relativa all’Ospedale di Jesolo, alle politiche regionali sulla sanità.

Il gruppo di lavoro, dopo aver ascoltato i diversi interventi istituzionali, ha espresso grave preoccupazione per il modo con cui si continua ad affrontare nel Veneto orientale un tema così importante come quello della salute. E’ stato sottolineato come il continuare a riproporre la scelta dell’ospedale unico sia fuorviante, soprattutto alla luce dei diversi documenti presentati dai Comuni ed in particolare delle osservazioni avanzate in tema di mobilità, di utilizzo delle strutture sanitarie del Friuli, di baricentricità dei servizi ecc.

E’ stato evidenziato come la richiesta di cambiare le regole di votazione della Conferenza dei Sindaci, finalizzata ad imporre scelte prefigurate, non sia accettabile.

Tutti hanno ribadito la necessità di superare contrapposizioni inutili, di andare oltre all’idea di ospedale unico, di procedere ad una rivisitazione programmatica seria di tutti gli ambiti socio-sanitari del Veneto orientale.

La vera questione è che la Regione Veneto, attraverso il direttore dell’ULSS dalla stessa nominato, vuole distogliere l’attenzione dai problemi reali esistenti, vuole coprire il fatto che le spese sulla sanità nel Veneto orientale sono tra le più basse del Veneto, continua a fare scelte riorganizzative e gestionali assurde, trasferimenti inutili e dannosi di posti letto, di servizi, di uffici.

Il tutto appare finalizzato a smantellare l’Ospedale di Portogruaro, a ridurre i servizi, a far pagare maggiore costi ai cittadini, in una logica inaccettabile di favorire la privatizzazione.

Il gruppo di lavoro ritiene che la scelta dell’ospedale di rete su due poli, così come indicata dal Consiglio Comunale di Portogruaro, sia l’unica vera possibilità per il Veneto Orientale di parlare seriamente di sanità, soprattutto se accompagnata da quelle necessarie sinergie e da quelle politiche interregionali (Friuli V. Giulia- Veneto) che possono portare ad una maggiore razionalità dei servizi e ad un loro minor costo.

La Conferenza dei Sindaci deve ritrovare unità di intenti, deve superare logiche che portano alla penalizzazione di intere comunità, deve richiedere alla Regione Veneto di presentare le sue reali intenzioni per la valorizzazione della sanità pubblica, partendo dai progetti e dagli investimenti che per ora sulla sanità del Veneto Orientale non esistono.

La riunione si conclude con l’impegno di promuovere a breve un incontro finalizzato ad organizzare una iniziativa che coinvolga tutte le nostre Comunità. L’obiettivo è far conoscere idee e proposte per una sanità migliore, in difesa dell’ospedale e dei servizi socio- sanitari del portogruarese, che veda la presenza di tutti i soggetti istituzionali e no del territorio, dalle amministrazioni comunali, alle associazioni di volontariato, ai sindacati, agli organismi sociali e politici, che rivendichi:

 UNA NUOVA E RESPONSABILE POLITICA SANITARIA REGIONALE