Meno Dictat. Più risposte!

BASTA CON I “DICTAT “ E CON LE CONTRAPPOSIZIONI – LA REGIONE E L’ULSS  10 RISPONDANO ALLE VERE QUESTIONI CHE RIGUARDANO LA SANITÀ DEL TERRITORIO

Bramezza e Tamai
Bramezza e Tamai

Ancora una volta il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL. n.10 della Venezia Orientale, Andrea Tamai, lancia dei dictat e vuole accelerare i tempi per l’individuazione della sede di un ipotetico  ospedale unico.

Un atteggiamento a dir poco assurdo per chi dovrebbe svolgere un ruolo di sintesi fra le posizioni di varie comunità.

Perché assecondare a tutti i costi l’ULSS 10 e la Regione Veneto, perché lanciare continue provocazioni, perché mettere “zizzania” fra i vari comuni ?

Ma soprattutto perché tanta fretta?

Perchè Tamai vuole chiudere sulla scelta della sede per l’ospedale unico, prima della cessazione del suo mandato e cioè prima del 25 marzo?

Perché Tamai, invece di intestardirsi sulla questione sede, non si fa garante di tutte le posizioni e non chiede alla Regione e  all’ULSS 10  di rispondere a domande molto semplici, che tutti i cittadini si pongono:

• Che progetto c’è sul nuovo ospedale? Che servizi offrirà? Come risponderà ai bisogni dei cittadini? Che servizi verranno garantiti al territorio?
• Come questo progetto intende superare la fuga verso altri ospedali?
• Quali sono i finanziamenti – Visto che l’ipotesi del project financing è stato cassato dalla Corte dei Conti?
• Che fine faranno le sedi ospedaliere attuali?
• Perché tanti ritardi della Regione e dell’ULSS nella realizzazione della RSA A Portogruaro?
• Quanto c’è di vero nella notizia riportata dalla stampa di un possibile accorpamento dall’ ULSS 10 con ULSS 9 Treviso e quanto questo- se fosse vero-  inciderebbe nelle scelte ospedaliere?

Insomma pare logico e corretto che prima di aderire ad un progetto – che per ora appare solo campato in aria- vengano valutate fino in fondo tutte le questioni collegate ad una sua possibile realizzazione: la concretezza, i vantaggi e svantaggi per un intero territorio, la spesa, i servizi, l’ utilizzo sedi esistenti.

 Visto che la sanità è di tutti ed è principalmente dei cittadini qualcuno vuole rispondere alle loro esigenze? Qualcuno vuole porsi il banale problema di come un anziano, un malato cronico o con patologie, che devono essere seguiti da strutture ospedaliere, possa assistere o venire assistito a 30-40 km di distanza da casa sua? Qualcuno vuole porsi il problema che i servizi sono insufficienti, lenti e costosi già ora? Qualcuno vuole porsi il problema che ci sono persone che spendono più soldi di quanti ne possiedono per avere visite adeguate e in tempi brevi nelle strutture private, e che chi non se lo può permettere non si cura neanche più?

In attesa dell’Ospedale Unico, le schede relative ai servizi territoriali sono ferme.

LA SANITÀ DEL TERRITORIO NON PUÒ RIMANERE BLOCCATA, IL TERRITORIO HA BISOGNO CHE I SERVIZI VENGANO MIGLIORATI E POTENZIATI, QUESTI SONO I PRIMI IMPEGNI A CUI LA REGIONE VENETO DEVE DARE SEGUITO. 

IL PD DI PORTOGRUARO CHIEDE CHE PRIMA DI DECIDERE SULLA SCELTA DELLA SEDE DI UN FUTURO UNICO OSPEDALE, IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI, L’ULSS E LA REGIONE VENETO, RISPONDANO CHIARAMENTE A TUTTE  QUESTE  DOMANDE.

Il PD di Portogruaro non solo conferma la sua richiesta di informare e consultare preventivamente la cittadinanza, ma ritiene che  materie  così delicate e di interesse generale non possono essere decise in fretta, in stanze ristrette e per interessi particolari

L’INFORMAZIONE E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI SONO PER IL PD  UNA SCELTA DI DEMOCRAZIA E DI COINVOLGIMENTO