Debito fuori bilancio della piscina: “La Lega se ne lava le mani e crea la seconda grave spaccatura nella maggioranza del Sindaco Favero, siamo preoccupati”

Non passa la delibera che trattava il debito fuori bilancio sui lavori sulla piscina: l’intero gruppo della Lega non partecipa al voto ed esce dall’aula perché non si prende la responsabilità di di coprire errori altrui.

Un fatto politicamente grave e indecoroso per due ragioni: la prima è che la Lega nella precedente legislatura, dove governava, ha votato tutti i provvedimenti legati alla sistemazione della piscina e ne è quindi responsabile in toto; la seconda è che questa presa di posizione nasce per i problemi di oggi interni all’attuale maggioranza e all’equilibrio, inesistente, fra Lega e gruppo Senatore. 

È la seconda volta che accade in neanche sette mesi di governo e sempre in momenti delicati dove il presupposto del voto sono la fiducia verso l’amministrazione e la responsabilità verso i cittadini. La prima volta è accaduto con la presentazione delle linee programmatiche, quando il gruppo Senatore non si è presentato in consiglio. Ora accade per un debito fuori bilancio frutto di un’azione amministrativa “inadeguata” (dice il TAR in sentenza) della precedente amministrazione, approvata dalla Lega che ora se ne lava le mani. 

Quella crepa che ha diviso le candidature di Favero e della Senatore in campagna elettorale, come abbiamo sempre detto, non è stata sanatacon l’apparentamento che è stato solo una fusione a freddo tramite la spartizione di posti. Lo dimostrano i fatti di ieri sera e anche le dichiarazioni recenti del consigliere Zanutto sulla non volontà di investire ulteriori risorse per il completamento del centro polifunzionale di Pradipozzo.

È chiaro che non c’è accordo nella visione e nei progetti, non c’è accordo sulle priorità e sui metodi. 

Questo ci preoccupala tenuta della maggioranza è fondamentale per avviare i progetti che necessitano alla città e per dare i servizi di cui i cittadini hanno bisogno. Le liti interne per vedere chi ha la voce più grossa non fanno altro che bloccare l’azione amministrativa. Il ruolo del Sindaco di mediazione potrebbe non essere sufficiente perché un’unione di forma non basta per realizzare progetti, ma solo per sedersi nei vacui posti del potere. 

Il rischio di caduta di un’amministrazione è sempre e comunque un danno per la città e i cittadini.

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