Electrolux: un caso emblematico di assenza di una seria politica industriale

 

L’Electrolux  ha  presentato nelle settimane scorse il “piano Polonia”, che prevede una drastica riduzione del costo del lavoro e degli stipendi (in un primo momento sembrava fosse fino al 40% dello stipendio, poi di circa 130 euro al mese), oltre al possibile sacrificio del vicino impianto di Porcia (Pordenone), in cambio di evitare la delocalizzazione della produzione in Polonia o Ungheria.

La notizia ha fatto il giro d’Italia. Da subito si è capito che in gioco non è solo il destino di una impresa, ma  la  capacità dell’Italia di difendere la propria base produttiva.

Electrolux impiega infatti quasi 6000 lavoratori in Italia. Lo stabilimento più grande è quello che produce le lavatrici, ovvero quello di Porcìa (Pordenone), che dà lavoro a 1200 lavoratori, senza contare l’indotto, che ne coinvolge altri 5000. Molti di loro sono pendolari che risiedono a Portogruaro.

 

LA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO DI PORCIA

AVREBBE RICADUTE OCCUPAZIONALI ED ECONOMICHE

 GRAVISSIME ANCHE NEL NOSTRO TERRITORIO.

Da molti la proposta dell’azienda è stata da subito definita, impraticabile ed irricevibile. Solo qualcuno  ha definito “razionale”  quello che a noi appare assurdo: il tentativo di “salvare lavoro e azienda con taglio ai salari”.

Il Circolo PD di Portogruaro esprime, prima di tutto, profonda solidarietà e vicinanza per le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Electrolux di Porcia.

Il Circolo ritiene che per affrontare e risolvere positivamente la crisi si debba ripartire dai valori e dalla dignità del lavoro. perchè il lavoro deve essere considerato una ricchezza ed un fattore indispensabile per la crescita e per un saldo vivere sociale.

 

Il Circolo PD di Portogruaro ritiene che:

 

IL PROBLEMA DELLA DELOCALIZZAZIONE PRODUTTIVA  NON PUÒ ESSERE SCARICATO SULLA BUSTA PAGA DEI LAVORATORI CON IL  RISCHIO CHE QUANTO AVVIENE IN ELECTROLUX VENGA SEGUITO DA ALTRE AZIENDE.

Vogliamo, inoltre, ricordare  che il vero valore dei produttori di successo non sta nell’attuazione di politiche ricattatorie o intimidatorie, ma sta in un processo inclusivo, volto a valorizzare tutti i dipendenti con il loro bagaglio di conoscenze e competenze. Bisogna  saper cogliere tale opportunità.

Gli esempi ci sono. Si chiamano Ferrari, Salvagnini, Audi, Mercedes, Lamborghini, per citarne solo alcuni.

 

Da un lato  auspichiamo  quindi un diverso impegno dell’azienda ( che per l’insediamento degli impianti a suo tempo ha ricevuto 10 milioni di euro di contributi dalla Regione e dallo Stato), dall’altro riteniamo debbano essere  FINALMENTE affrontate  E RISOLTE E NON SOLO DICHIARATE le disfunzioni strutturali del nostro Paese: l’elevato costo del lavoro in presenza di salari bassi, la crescente pressione fiscale, la rigidità del mercato del lavoro e il differenziale del costo dell’energia rispetto ai principali concorrenti stranieri.

 

Crediamo sia indispensabile:

  • un piano industriale serio,
  • un impegno diretto delle istituzioni al tavolo delle trattative,
  • una politica che dia il giusto valore strategico all’industria manifatturiera attraverso  l’adozione di misure che rendano competitivo il settore,
  • la riduzione  del cuneo fiscale,  per ridurre il gap che c’è tra la busta paga lorda più alta d’Europa e quella netta più bassa
  • una riconversione industriale che punti all’innovazione non solo del prodotto ma anche dei processi produttivi, delle produzioni alternative, che punti ad alte tecnologie, ad automazioni, a competenze tecniche di assoluto valore.

Nei giorni scorsi è stato avviato un tavolo nazionale di trattativa, che ci auguriamo possa proseguire con risultati positivi .

Le Regioni ed il Governo devono portare avanti però CON MAGGIOR FORZA e DETERMINAZIONE politiche di investimento e progetti di sviluppo che non solo salvaguardino, ma possano davvero creare nuove opportunità occupazionali.

Il PD di Portogruaro vuole contribuire a rimettere al centro dell’azione pubblica il lavoro, anche per questo sta organizzando per il 13 febbraio prossimo su questi temi un confronto pubblico a cui tutti sono invitati fin d’ora a partecipare.