IL VENETO È IN PIENA CRISI SANITARIA RISCHIAMO DI DIVENTARE LA LOMBARDIA DELLA PRIMA ONDATA COVID

IL VENETO È IN PIENA CRISI SANITARIA
RISCHIAMO DI DIVENTARE LA LOMBARDIA DELLA PRIMA ONDATA COVID

La situazione della pandemia Covid in Veneto è estremamente grave.
I dati, presentati da azienda zero
, visionabili da chiunque, sono drammatici ma sembra che le istituzioni, soprattutto i comuni non se ne accorgano.

Per mesi Zaia ha polemizzato con il governo sulle misure di restrizione, troppo forti e inutili secondo lui, per mesi si è pavoneggiato con interviste e conferenze stampa, presentando numeri e statistiche drammaticamente smentite dai fatti.

Il prezzo in vite umane che stiamo pagando in Veneto per l’assenza di adeguate misure preventive è inaccettabile.

Zaia continua a criticare il governo o gli assembramenti dei cittadini, ma non dice nulla sulle gravi carenze con cui il veneto ha affrontato questa seconda ondata di pandemia.

Stanno emergendo tutte le contraddizioni della sanità veneta, sia ospedaliera che della medicina di base. Sono stati privilegiati i servizi e le case di cura private ed ora ne paghiamo le conseguenze. Le nostre denunce sullo svuotamento dell’ospedale di Portogruaro sono rimaste inascoltate. In questi anni abbiamo anche rivendicato la necessità delle medicine integrate territoriali, soprattutto nelle frazioni, una medicina di prossimità per dare sicurezza e servizi ai cittadini.

L’ULSS non ha mai valutato seriamente le esigenze e le priorità.

Il Comune di Portogruaro, negli ultimi cinque anni con la giunta Senatore è stato sordo, cieco e muto, succube delle decisioni dell’ULSS, e non si è preoccupato minareto della tutela della salute dei propri cittadini.
Nei lunghi mesi della la pandemia fino ad oggi, non ha adeguatamente supportato, informato, preso in carico i cittadini più esposti a rischio.

Il Covid fa emergere ogni giorno il bisogno di una riorganizzazione generale della sanità.
Il sistema dei servizi deve essere accanto alle persone, le cure di base nel territorio devono diventare centrali, i servizi sanitari e sociali devono andare “incontro” alle persone, i servizi devono essere visibili e fruibili. È necessario attivare come amministrazione comunale per realizzare i poli della salute nella zona ovest ed est.

Speriamo che Zaia si assuma finalmente le sue responsabilità e l’amministrazione comunale di Portogruaro non sia interessato solo alle proprie crisi interne.

La salute dei cittadini e una priorità che non può aspettare.

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