Siamo al traguardo dei primi cento giorni di governo della città. Un traguardo che da sempre è una prima occasione per tracciare un bilancio sull’eredità raccolta e per avviare le prime considerazioni sulle scelte innovative adottate.
Cento giorni possono sembrare pochi per dare un giudizio compiuto e definitivo, ma i primi passi compiuti dal sindaco Favero e dalla sua giunta non sono di certo incoraggianti.
La più importate e sulla quale ha costruito la sua campagna elettorale era quella dell’ascolto per distinguersi dal sindaco uscente Senatore, considerata come un amministratore poco incline a tale pratica e al dialogo con la città. I primi atti amministrativi, infatti, hanno fatto emergere uno stile di governo incerto e poco propenso all’ascolto che ha poi determinato di fronte alle legittime proteste dei cittadini passi indietro riparatori: le associazioni culturali sono state sfrattate senza un dialogo preventivo, l’aumento delle rette dei buoni pasto della mensa scolastica è stato comunicato alle famiglie senza un confronto preventivo e prima ancora di un atto deliberativo motivato. Sull’adesione all’Associazione Avviso Pubblico – associazione che promuove la legalità e la giustizia contro le mafie – il sindaco Favero si è adagiato alle precedenti decisioni della giunta Senatore, nonostante le richieste di appoggio da parte di associazioni come l’ANPI locale, lo SPI CGIL e Libera. Agli studenti universitari portogruaresi, che con una lettera avevano chiesto la riapertura della biblioteca, come fanno altre amministrazioni comunali in tutta Italia, è stato opposto un cortese rifiuto giustificato dalle norme di sicurezza dovute al Covid, senza tentare di elaborare un piano per rispondere alle esigenze. Sulle misure di informazione, supporto e sostegno alle famiglie e alle persone sole in questa difficile fase della pandemia Covid non vi è stato alcun coinvolgimento della comunità, anche qui nonostante le numerose richieste di affrontare la situazione diversamente e la richiesta di ascolto del gruppo consiliare Civici e Democratici. Sulla Fondazione Musicale Santa Cecilia solo buone intenzioni, ma ancora nessuna sostanziale novità.
I primi atti amministrativi, inoltre, sono caratterizzati da un aumento delle tasse.
La TARI avrà un incremento del 6,6%, i buoni pasto sono stati aumentati di quasi 20 euro al mese. La gravità della situazione socio economica che famiglie ed imprese stanno vivendo in questo periodo non sembra che sia stato ben compreso dall’attuale amministrazione. Imprese e famiglie si aspettano che ci sia una sensibile riduzione delle tasse e un sostegno economico per tutte quelle situazioni di fragilità che la crisi legata alla pandemia sta creando. Risorse finanziarie importanti da parte del governo in tutti questi mesi sono arrivate, 1,7 milioni di euro circa, ed altre arriveranno.
Sul fronte della progettualità, ad esempio, legata alle problematiche della caotica viabilità cittadina, agli incroci pericolosi delle frazioni e al rischio idrogeologico di intere zone di Portogruaro tutto tace o emergono contraddizioni dalle dichiarazioni sulla stampa. Non si capisce quale sarà il destino della Perfosfati. Sulla annosa questione dei parcheggi non ci sono indicazioni, se non l’alienazione di quelli della zona della Perfosfati che ridurranno ancora i posti disponibili. Sul grave problema della viabilità di San Nicolò, connessa alle grandi opere di Autovie Venete (3,5 milioni di euro di investimenti), non è ancora stata sottoscritta la convenzione con la società e i tempi di realizzazione delle opere non sono ancora certi. Sulla pista ciclabile di Summaga “monca” non ci sono decisioni. Sul fronte degli istituti superiori è stata accantonata una convenzione con la Città Metropolitana per la riorganizzazione del polo umanistico e tecnico, progetto che libererebbe spazi come palazzo Fasolo, che potrebbe esser luogo per i giovani e le associazioni. Sul fronte sociale, la giunta prevede di vendere appartamenti di proprietà, per incamerare risorse, anziché ristrutturarli e metterli a disposizione di emergenze abitative. Sull’asilo nido assistiamo a dichiarazioni contraddittorie sulla stampa su una possibile realizzazione a Portogruaro, ma nel contempo nel bilancio triennale si prevede il proseguimento della convenzione con il comune di Concordia Sagittaria.
In termini di relazioni istituzionali e del ruolo di Portogruaro non si vedono passi avanti. Non si coglie fino in fondo il ruolo che il sindaco di Portogruaro vuole giocare all’interno delle due conferenze della legge 16 e della sanità. Non si comprendono quali siano le relazioni con al città metropolitana di Venezia e con la Regione Veneto.
Il fatto più grave, infine, in questo periodo è quanto sta accadendo all’Hospice di Portogruaro il cui futuro è molto incerto. Un altro servizio di prossimità che i cittadini rischiano di perdere. I posti letto cancellati nel mese di luglio dalla Regione non torneranno a Portogruaro, al momento, nonostante sia stata rinnovata per un anno la convenzione con la Residenza per Anziani “G. Francescon”.
A tutti ciò si aggiunge un quadro politico all’interno della maggioranza che non è di certo sereno. Infatti nel consiglio comunale in cui il Sindaco ha presentato le sue linee programmatiche per il mandato, la maggioranza si è già presentata platealmente divisa con il gruppo dei consiglieri che fa riferimento all’ex sindaco Senatore non presente in aula, perché contrariati dal fatto che il sindaco non aveva concordato con l’intera maggioranza le linee di indirizzo programmatico. Giochi di palazzo già incomprensibili in tempi normali, ma inaccettabili per i cittadini di Portogruaro al tempo del Covid.
A nulla sono servite interrogazioni, mozioni, lettere per sollecitare interventi e rivedere scelte fatte che in una fase come questa potevano legittimamente essere condivise ed assunte dall’intero consiglio comunale.
Nè il DUP né il bilancio di prossima approvazione evidenziano come affrontare la crisi pandemica e tutti i suoi risvolti, né tutti i temi progettuali aperti.
L’azione dell’amministrazione deve cambiare passo ed essere efficace, trasparente e rapida.
Un progetto credibile e innovativo per Portogruaro: è questo che chiede il PD al nuovo sindaco.