Rischio idrogeologico San Donà di Piave parte in quarta sulle risorse del recovery fund e Portogruaro?
Il maltempo di questi giorni riporta sempre a galla lo “spettro” delle esondazioni che interessano, e non occasionalmente, non solo il centro storico di Portogruaro ma gran parte del territorio comunale. Il Lemene è fuoriuscito in centro, ma anche nelle frazioni in questi giorni la situazione è stata di allerta. Dietro alle esondazioni ci sono vite, persone, famiglie e i loro beni e le loro case. Chi ha vissuto l’ansia della piena durante la notte non chiude occhio.
Non sono problemi da trascurare anche perché le opere per la sistemazione idraulica e idrogeologica del territorio sono costose e richiedono finanziamenti cospicui.
Negli ultimi cinque anni il Comune di Portogruaro ha perso i finanziamenti della tempesta Vaia, che avrebbero permesso di sanare situazioni gravi, come quella del Lison e del Loncon per Pradipozzo e Lison. Mentre diversi comuni del Veneto Orientale erano pronti con progetti preliminari approvati e hanno compartecipato al cofinanziamento (prassi normale per questi finanziamenti) della progettazione esecutiva (possibile solo quando ci sono risorse certe per il finanziamento dell’opera da realizzare), l’amministrazione Senatore ha rinunciato a risolvere i problemi dei cittadini. Da ricordare che essendo il nostro un territorio di bonifica e con una fitta rete di acque superficiali necessita di continua manutenzione idraulica, anche nelle aree più urbanizzate, per favorire il sistema di deflusso delle acque.
A Portogruaro oltre alla situazione del Loncon-Lison sono diverse le situazioni critiche da sistemare: c’è la zona di San Giacomo, le aree afferenti il Sigari a sud di viale Trieste, ma ci sono problemi anche a San Nicolò, nella frazione di Giussago, di Portovecchio e di Summaga, e nel sistema Lugugnana – Taglio.
Ora si presenta un’altra occasione: il Recovery Fund, ora#NEXT GENERATION ITALIA, che finanzia opere di questa importanza e su cui come sempre il Consorzio di Bonifica si sta impegnando per reperire fondi con la Regione Veneto. Ma nessuna opera può partire se non è l’Amministrazione Comunale a segnalare la problematicità e ad essere pronta con i progetti.
Il Sindaco di San Donà oggi era sulla stampa già pronto a risolvere i problemi del suo territorio.
Ora il Sindaco dell’ascolto cosa farà? È pronto a battersi per le opere che sono ferme da anni?
A Pradipozzo non solo c’era una convenzione da portare avanti firmata nel 2010 con Regione, Autovie Venete e i comuni di Portogruaro, Pramaggiore e Cinto Caomaggiore, ma c’è anche un progetto preliminare per la realizzazione del canale di gronda sul Lison che risolverebbe la gran parte dei problemi. Ora la nuova Amministrazione si attiverà finalmente per il progetto esecutivo?
Per poter utilizzare le risorse del Recovery Fund le risorse devono essere impegnate entro la fine del 2022, quindi entro la fine del 2021 occorre completare la progettazione di tutte le opere.
Per poterlo fare occorre pianificare da subito sia il bilancio comunale sia il cronoprogramma delle opere, per non parlare del fatto che occorre tessere rapporti con il Consorzio di Bonifica, gli altri enti locali e gli enti sovraordinati per poter definire gli interventi.
Perderemo anche questo treno se il Sindaco Favero farà gli errori della Senatore e si farà condizionare dall’ex sindaco Senatore e dal peso che può esercitare in Consiglio.